INFLAZIONE ED INCERTEZZA, COSA FARE?
di Franco Bagliani | pubblicato il 15 novembre 2022
La recente pandemia ha stravolto la vita di milioni di individui per diversi anni, generando delle conseguenze presenti ancora oggi. Ovviamente, anche il settore finanziario non è riuscito a sfuggire a queste ripercussioni, colpito duramente dal rallentamento delle attività economica.
La ripresa successiva al periodo più acuto della pandemia ha incontrato diverse difficoltà, a partire dai problemi riguardanti la filiera produttiva, intaccata da un importante carenza di materie prime, fino ad arrivare all’impennata dei tassi di inflazione delle maggiori economie globali, giunti in questo mese addirittura all’11,9% in Italia, al 10,4% in Germania e al 10% nel Regno Unito. In America non è andata diversamente, con un tasso di inflazione del 7,7% negli Stati Uniti, del 6,9% in Canada e dell’6,5% in Brasile. Le banche centrali di tutto il mondo sono state così costrette ad aumentare repentinamente i tassi, intensificando di fatto la correzione dei mercati. A peggiorare ulteriormente la situazione è poi subentrato nel febbraio del 2022 il conflitto russo-ucraino, che ha colpito duramente un’economia globale in condizioni già precarie. L’aumento vertiginoso del prezzo del gas ha reso possibile un ulteriore incremento del tasso di inflazione. I mercati finanziari sono conseguentemente sprofondati nel caos proprio nel momento in cui le quotazioni stavano ricominciando a salire. Un esempio lampante è rappresentato dal comparto obbligazionario, calato da gennaio ad oggi di circa il 20%, vanificando i guadagni degli ultimi dieci anni.
A fronte di questo dati e di molti altri la gran parte dei risparmiatori è corsa al riparo, liquidando i propri investimenti per evitare ulteriori perdite in questo periodo dominato dall’incertezza. Trattenere i nostri risparmi sul conto corrente sembra però essere, con tutta probabilità, la scelta peggiore. L’inflazione non accenna a diminuire e questo significa che il nostro denaro perde valore reale costantemente, e a tassi ben più alti del 2% a cui ci ha abituato la BCE negli ultimi anni. Inoltre, è ragionevole aspettarsi una sorta di ripresa da parte dei mercati. Le quotazioni attuali hanno già scontato nel loro prezzo le tensioni geopolitiche del momento, così come le politiche fiscali restrittive poste in essere dalle più importanti istituzioni centrali. È anche ragionevole prevedere una diminuzione dei problemi riguardanti la catena produttiva ora che sono passati diversi mesi dalla “fine” del periodo più acuto della pandemia. Per concludere, durante i periodi di correzione dei mercati è possibile acquistare ottimi strumenti finanziari a prezzi scontati.
L'investitore può inoltre, sempre con l’obiettivo di minimizzare il rischio e di aumentare la diversificazione del proprio portafoglio, rivolgere parte della propria liquidita al mercato del private equity o del private debt, riguardanti l’economia reale e quindi, per definizione, non direttamente correlati con l’andamento dei mercati azionari. Sul blog sono presenti diversi articoli inerenti questo mondo. Di seguito lascio il link di uno di questi per chi volesse approfondire l’argomento e le opportunità che offre.
Private markets in Italia: https://francobagliani.it/blog/page/3711/private-markets-in-italia
Per i motivi appena citati, mantenere la propria liquidita “al sicuro” sul conto corrente non sembra essere la scelta più lungimirante. Ovviamente nessuno può sapere cosa succederà domani al mercato azionario e obbligazionario e proprio per questo motivo il seguente articolo non è da considerarsi in alcun modo un consiglio finanziario. Lo scopo di queste poche righe è semplicemente quello di informare il lettore sulla situazione attuale dei mercati, sulle occasioni presenti e soprattutto sui costi opportunità derivanti dagli alti tassi inflazionistici delle nostre economie. Come già detto, esiste la possibilità di assistere ad ulteriori ribassi nei prossimi mesi e ad oggi l’andamento delle quotazioni è ancora caratterizzato da una forte volatilità che rende i mercati altamente imprevedibili. Nonostante questo, scegliendo con accortezza gli strumenti finanziari e l’orizzonte temporale è sicuramente possibile attenuare questi rischi, aspettando intanto una ripresa dei titoli azionari e obbligazionari.