LE SCOMMESSE DI AZIMUT

Su questo blog sono già presenti diversi articoli riguardanti Azimut e la sua operatività, inerenti in particolar modo il mondo dei private markets. Gli investimenti della società di gestione del risparmio italiana non si limitano però solo a questo settore. Le iniziative recentemente lanciate sono numerose e abbracciano diverse realtà innovative, anche molto differenti tra loro.

 

Ad esempio, l’anno scorso Azimut tramite la sua piattaforma “Azimut Investments” ha reso disponibile agli investitori professionali un nuovo fondo denominato “AZ Raif digital assets” specializzato nell’investimento in criptovalute, digital assets, Etf e fondi di società block-chain linked. A luglio ha inoltre acquistato il pacchetto di controllo della Diaman Partner, realtà maltese operante sempre nel settore delle cripto, nominandola poco dopo gestore delegato del fondo “AZ Raif II digital assets”, accessibile anche agli investitori retail. Da queste due iniziative appare evidente l’interesse di Azimut per il settore riguardante i digital assets e tutto ciò che concerne il mondo block-chain, come le criptovalute e il metaverso, e la cosa non dovrebbe stupire nessuno. Quello della realtà virtuale è infatti un settore in forte crescita e con un grandissimo potenziale. Ad oggi ha ricevuto più di 115 miliardi di dollari di investimenti distribuiti su 3327 aziende differenti. In generale le aspettative inerenti al metaverso sono molto alte, con un valore atteso che, secondo lo studio di McKinsey risalente allo scorso giugno, arriva fino a 5 trilioni di dollari entro il 2030, mentre l’asset manager cripto Greyscale prevede un valore del settore in grado addirittura di raggiungere il trilione di dollari all’anno.

 

Un'altra iniziativa particolarmente interessante riguarda la mobilità elettrica. Con il fondo “Infrastrutture per la Crescita Esg” Azimut, attraverso la start up italiana FastWay, investirà 50 milioni con l’obiettivo di installare nei prossimi 10 anni ben 15 mila colonnine di ricarica Fast (150 kW) e Ultrafast (400 kW) per veicoli elettrici sul suolo italiano. Il fondo ad oggi ha già raccolto più di 450 milioni di euro da 16 diversi investitori istituzionali, avviando investimenti e operazioni in svariati settori strategici tra cui, per l’appunto, quello della mobilità elettrica. Anche qui le previsioni parlano chiaro, gli esperti stimano che le auto elettriche in circolazione nel 2030 saranno oltre 5 milioni, contro le 300 mila attuali. Si tratta di una crescita attesa del 1666 per cento, una percentuale troppo alta per essere ignorata.

 

Per concludere, Azimut ha rivolto la sua attenzione anche ad un altro settore di cui sicuramente avrete già sentito parlare: quello dell’intelligenza artificiale (AI). Azimut ha infatti curato una raccolta di investimenti da oltre 40 milioni per la start up italiana Vedrai, e sta già preparando il secondo round. La società in questione è stata fondata nel maggio del 2020 dall’imprenditore classe 1995 Michele Grazioli, e da allora la sua crescita è stata semplicemente sensazionale. In poco più di due anni è passata da 3 a 180 dipendenti e lo scorso giugno è stato aperto il primo ufficio all’estero a Madrid. In questo lasso di tempo la realtà bresciana ha inoltre acquisito Premoneo e Motive, due società fortemente specializzate nel settore dell’intelligenza artificiale, ed è entrata a far parte del gruppo Indigo (specializzato nell’ambito dell’AI conversazionale) e della sezione data Intelligence di Altea Federation. Ma di cosa si occupa Vedrai? In sostanza, la società si pone l’obiettivo di fornire alle Pmi strumenti in grado di aiutare i manager a prendere decisioni migliori, attraverso un sistema di agenti virtuali su cloud. E non si parla solo di Pmi. Da poco, infatti, Vedrai ha iniziato a collaborare con Wurth Italia, con l’obiettivo di ampliare la propria clientela. Il presidente e fondatore però non si accontenta e continua a guardare oltre i confini italiani, con l’obiettivo di aprire nuove sedi in Germania e in Francia e di quotarsi in borsa entro il 2025.

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